Per INCONTINENZA URINARIA si intende la perdita involontaria di urina. Questa condizione è causa non solo di problemi igienici ma spesso anche sociali.
La perdita involontaria di urina è un problema molto comune nel sesso femminile. Studi epidemiologici condotti in Europa, Stati Uniti ed Australia riferiscono una prevalenza del 10-15% nella popolazione femminile, che aumenta a partire dai 35-40 anni, nelle pluripare e nella post menopausa. Anche se da sempre è stata considerata una condizione che colpisce di preferenza le donne di una certa età o nel periodo dopo il parto, nuovi studi epidemiologici dimostrano che sono in forte aumento le giovani donne interessate da questo spiacevole fenomeno. Nell'uomo anche se meno frequentemente sono possibili episodi di incontinenza anche se spesso questi sono successivi a lesioni della componente sfinterica o nervosa in seguito a traumi o procedure chirurgiche.
Esistono tre forme principali di incontinenza:
• Incontinenza da sforzo (stress incontinence): perdita incontrollata di quantità variabili di urina in occasione di aumenti improvvisi della pressione addominale come ad esempio starnuti, colpi di tosse, manovre di Valsalva, sollevamento di pesi, saltelli, rapporti sessuali.
• Incontinenza da urgenza minzionale (urge incontinence): bisogno improcrastinabile di mingere con fughe di urina prima di raggiungere la toilette; sono presenti delle contrazioni incontrollate del muscolo detrusore che non sono opportunamente contrastate dai sistemi sfinteriali preposti. Tale condizione di “iperattività o ipersensibilità vescicale”, di cui spesso non si riconosce la causa, è talvolta conseguente a stati irritativi locali e si associa ad aumento della frequenza minzionale.
• Incontinenza mista (stress – urge): si riconoscono contemporaneamente i primi due tipi descritti; ai fini terapeutici è importante riconoscere la prevalenza di uno dei due.
Hai avuto un episodio di incontinenza e vuoi sapere se devi eseguire una visita specifica, esegui il test.
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Fattori di Rischio
Esistono diversi fattori di rischio per l'insorgenza dell'incontinenza urinaria che sono:
– La gravidanza poiché può determinare nel tempo variazioni della statica pelvica, soprattutto in quelle donne che durante il periodo della gravidanza hanno manifestato perdite di urina anche transitorie. A tale proposito la letteratura richiama l’attenzione sulle donne gravide nelle quali la prevalenza dell’ incontinenza è superiore a quella di altre categorie di donne, variando dal 30% al 60%.
– L’obesità può determinare incontinenza urinaria; in letteratura viene riportato il fatto che riacquistare il peso forma porta alla risoluzione clinica della incontinenza urinaria.
– Le infezioni delle vie urinarie scatenano una ipercontrattilità del muscolo vescicale attraverso la stimolazione nervosa dovuta ad acidità del liquido intercellulare, conseguente al processo infiammatorio.
– Il fumo aumenta la prevalenza dei sintomi a carico dell’apparato urinario di 1.5 volte rispetto ai non fumatori; la diminuzione del fumo fa, perciò, diminuire la probabilità di insorgenza di incontinenza urinaria.
- Alterazioni del sistema nervoso centrale, per esempio dovute ad alcune patologie malformative o degenerative del midollo spinale, il morbo di Parkinson, la sclerosi multipla.
Terapia
Esistono varie terapie per l'incontinenza urinaria ed è fondamentale scegliere quelle più indicate caso per caso in modo creare un percorso terapeutico personalizzato.
Attraverso alcune modifiche dei normali comportamenti quotidiani è possibile ridurre la frequenza e l'importanza degli episodi di incontinenza. Questo viene fatto modificando gli orari di assunzione dei liquidi e soprattutto insegnando al paziente modi alternativi per controllare l’urgenza della minzione (ad esempio attraverso la distrazione,rivolgere il pensiero ad altre cose). Si usa anche una tecnica chiamata “minzione suggerita” sulla base di una scheda per mantenere spesso la vescica vuota.
Questo insieme di tecniche vengono usate principalmente per il trattamento dell’incontinenza da stress. Queste tecniche mirano ad aumentare il tono e la forza delle strutture muscolari periuretrali e del pavimento pelvico. Consistono in una “ginnastica” volontaria di questi gruppi muscolari da effettuare più volte nella giornata. E’ necessario un iniziale periodo di apprendimento (tramite biofeedback) che serve per riconoscere la muscolatura del proprio piano perineale e per imparare ad usarla, tonificandola, così da poter compiere opportuni esercizi. L'utilizzo contemporaneo dell'elettrostimolazione (endocavitaria o attraverso la stimolazione del nervo tibiale) si è dimostrato molto utile nel ridurre i tempi di riabilitazione.
(Vedi l'approfondimento sulla riabilitazione del pavimento pelvico)
• Farmaci che agiscono riducendo elettivamente la contrattilità vescicale (ossibutinina, tolterodina, migrabegron, solifenacina succinato) indicati nel trattamento della urge incontinence da vescica iperattiva.
• Farmaci che agiscono aumentando il tono della muscolatura liscia della regione cervico-uretrale (estrogeni per uso topico).
• Farmaci che riducono la produzione di urina (desmopressina).
La terapia chirurgica riguarda essenzialmente il trattamento dell’incontinenza da stress.
Gli interventi mirano a ripristinare le strutture del pavimento pelvico in modo da riportare la vescica alla sua normale posizione anatomica correggendo anche la posizione del collo vescicale e dell’uretra.
Tra le procedure più diffuse troviamo:
Sospensione degli organi pelvici (POPS)
Sospensione uretrale con protesi (la TVT o la TOT)
Stabilizzazione e Infiltrazione dell'Uretra con Cellule Staminali (SCUB)
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